Estensione del dominio comunicativo e della sua informatizzazione, fallacie argomentative, coincidenza fra sfera comunicativa e sfera politica: il nostro presente sembra governato da trame illogiche e ingannevoli, capaci di alterare le idee di “realtà” e “verità” fino alla messa in dubbio radicale della possibilità di una verità oggettiva. Ci è ancora possibile parlare della verità come di una proprietà dei fatti, nonostante la nascita incontrollata di nuovi soggetti e forme del comunicare? In che misura i nuovi modi di scambiarsi informazioni, tesi, valutazioni hanno indebolito il concetto di verità? E se non si tratta di una nozione solida e inaggirabile, bisogna forse concludere che essa non sia, in fondo, necessaria per lo svolgersi di un confronto razionale?
Relatori
Anna Maria Lorusso – professore associato di filosofia del linguaggio Università di Bologna
Salvo Vaccaro – professore ordinario di teoria politica
Università di Palermo
Discussant
Salvatore Di Piazza – ricercatore di filosofia del linguaggio Università di Palermo
Chiara Agnello – ricercatrice di filosofia teoretica Università di Palermo
Introduzione
Gianfranco Marrone, ordinario di Semiotica dell’Università di Palermo